Centro Odontoiatrico Dental Care Center - Studio Dentistico a Santarcangelo di Romagna

Otturazione

OTTURAZIONE... O RESTAURI?

Il passaggio fondamentale nella cura dei denti consiste nel colmare, o per lo meno sigillare, la cavità che si viene a creare in conseguenza al processo di sviluppo delle carie e al successivo intervento da parte del dentista nel tentativo di rimuoverla.

Lo scopo principale di questa fase terapeutica è quello di proteggere i tessuti duri del dente rimasti sani, e soprattutto la polpa (tessuto molle all'interno del dente contenente vasi sanguigni e nervi, estremamente sensibile al caldo e al freddo), da fattori esterni potenzialmente dannosi, come ad esempio i batteri presenti nel cavo orale e l'azione acida di cibi e bevande.

"Rimedio per far scomparire un'ulcera [carie] dei denti.
Inizio dei rimedi per consolidare un dente:
farina di mimi:1; miele:1; ocra:1.
Ridurre il tutto in un'unica massa con cui si otturerà il dente."
(Papiro Ebers, ca. 1550 a.C.)

Fondamentalmente è questo il motivo per cui si è sempre parlato di "otturazioni" nel definire l'utilizzo di materiali a scopo terapeutico per riempire (appunto otturare) il vuoto che la carie e la terapia Conservativa lasciano dietro di se.

Fino agli ultimi decenni del secolo scorso, i metalli (come l'oro puro o in lega e l'amalgama d'argento) hanno rappresentato l'elezione e la routine nella scelta dei materiali per l'esecuzione delle cure conservative.
Oggi, i materiali di prima scelta nel ripristino morfologico ed estetico dei tessuti duri del dente sono le resine composite (o semplicemente compositi).

Oltre ad apparire bianchi, questi materiali presentano il vantaggio fondamentale nei confronti dei metalli di aderire al dente attraverso la formazione di uno strato ibrido fra resina e tessuti: questa caratteristica consente al dentista di agire in modo ancora più conservativo, non dovendo ricorrere alla creazione di ritenzioni accessorie all'interno del dente (necessarie ad esempio per permettere all'amalgama dentale di rimanere in sito), sacrificando del tessuto sano inutilmente.

Il fatto di poter contare su un legame adesivo fra materiale e dente, inoltre, torna estremamente utile in quei casi in cui non sia presente una cavità, come ad esempio la ricostruzione di un incisivo scheggiato o la ricopertura di un colletto abraso.
Trattandosi infine di materiali estremamente modellabili e disponibili in varie colorazioni in base all'esigenza del singolo caso, attraverso il loro utilizzo è possibile quindi non solo "otturare", ma addirittura eseguire un "restauro" del dente, ripristinandone completamente l'anatomia.

Parliamo di restauri diretti quando questi vengono eseguiti direttamente dal dentista sulla poltrona.

Quando il dente è compromesso in modo tale che la sua riabilitazione prevede il ripristino accurato di parti fondamentali dal punto di vista funzionale (come le cuspidi per la masticazione o i punti di contatto con i denti adiacenti) o estetico, si preferisce far costruire i restauri in laboratorio dagli odontotecnici: si parla in questo caso di restauri indiretti (es. intarsi e faccette).
Questi ultimi possono essere realizzati sempre in composito oppure in ceramica e, solo successivamente, vengono cementati alla poltrona dal dentista (con cementi che, a loro volta, sono a base di resine composite, al fine di ottenere un legame adesivo fra dente e restauro).


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